24 marzo 1944

24 marzo 1944 è un progetto multimediale di TIC (Tecnologie per l'Informazione e la Comunicazione) per l'inclusione scolastica, realizzato da Lorenzo Paciaroni tra marzo e maggio 2022 nell'ambito della VI edizione del Corso di Specializzazione per il Sostegno presso l'Università degli Studi di Perugia.
È un video documentario prodotto con i ragazzi del IV MIT dell'IPSIA "Don Enrico Pocognoni" di Matelica, che hanno interpretato alcuni tra i protagonisti dei tragici eventi che hanno interessato Matelica e San Severino Marche il 24 marzo 1944, quando si è svolta la Battaglia di Valdiola, una delle più intense e feroci della storia della Resistenza marchigiana.

Il prodotto documentario è stato realizzato attraverso la combinazione di immagini, filmati, musiche e interviste. Questo è un prodotto amatoriale, privo di budget, predisposto e realizzato senza conoscenze tecniche specifiche (regia, teatro, ripresa, montaggio ecc.) né strumentazioni professionali. La sua finalità è sperimentale e didattica, e solo in secondo luogo documentativa e scientifica, nonostante ricerca e rispetto delle fonti bibliografiche siano stati una priorità.
24 marzo 1944 narra una storia vera, interpretata da attori non professionisti, ma non romanzata: tutti gli eventi descritti sono realmente accaduti, i personaggi rappresentati realmente esistiti e la narrazione si basa sulla letteratura scientifica pubblicata negli anni sul tema oggetto di studio. Nulla di quest’opera – esclusi ovviamente gli interpreti, che sono attori viventi nel 2022 nei panni di ragazzi del 1944 – è frutto di fantasia.

valdiola

Il progetto: protagonisti, dispositivi e tecnologia

Protagonisti

Luca Menichelli (Don Enrico Pocognoni)
Gennaro Guadagno (Mario Depangher)
Giulio Boldrini (Francesco Porcarelli)
Biagio Iuliano (Salvatore Valerio)
Azer Abdellaue (Bruno Taborro)

Assistenti tecnici

Denni Plaku
Marco Salvucci
Dennis Magrini
Raffaele Pennello

Ideazione e regia di Lorenzo Paciaroni, per l'Università degli Studi di Perugia. Corso di specializzazione per le attività di sostegno, VI edizione, a.a. 2020/2021.
In collaborazione con l'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato"Don Enrico Pocognoni", Matelica (MC).
Una produzione DeRupe Prod., est. 1997, 236 mslm

Audio e video

Le riprese sono state registrate con uno smartphone di fascia medio/bassa (Motorola Moto G7) dotato di un OS Android 10, tramite una fotocamera operante in FHD e una fotocamera impostata per acquisire immagini in formato 4:3 a 12 MP. Il materiale girato è stato montato attraverso Kdenlinve su Debian GNU/Linux 11 “Bullseye”.
L’audio è stato compresso e normalizzato, per ottenere maggior pulizia della registrazione, con Audacity, software per l’editing audio multitraccia e multipiattaforma. Abbiamo anche scelto un brano da inserire come colonna sonora di background: Cjbeards, Fire And Thunder, selezionandolo da un repository di brani con licenza Creative Common.

Verso la costruzione di un'UDA

La parte drammatica del progetto, la recitazione e l’interpretazione dei ruoli di personaggi storici, non ha richiesto competenze tecniche, giusto un po’ di passione su cui insistere. Ai ragazzi, in classe, è stata in primo luogo illustrata la vicenda, poi presentati i personaggi e infine sottoposti risvolti critici degli eventi. Si è discusso con loro della battaglia, dei retroscena, delle conseguenze e dei riflessi sulla storia successiva.

Quindi si è svolto un piccolo casting per identificare i ragazzi più idonei per i singoli ruoli, durato poco dato che quasi l'intera classe ha chiesto con entusiasmo di partecipare e si sono dovuti trovare altri personaggi da interpretare per dare spazio a tutti gli studenti. In ogni caso, tutti i ragazzi della classe sono stati coinvolti, o nella recitazione o nel montaggio, o nell’assistenza alla regia o nelle fasi di backstage, per far fronte allo slancio partecipativo dimostrato, senza pressioni esterne, nonostante l’assenza di valutazione sul tema.

La classe coinvolta è un IV, il prodotto TIC in oggetto – un video documentario a tema storico – è incentrato su fatti risalenti alla II guerra mondiale e la lotta partigiana locale: incontreranno questi argomenti solo il prossimo anno, ma (come molti nel nostro territorio) conoscono già l’evento trattato attraverso i racconti dei nonni o dei genitori. L'istituto di cui questa classe fa parte è intitolato a un protagonista della vicenda narrata (Don Enrico Pocognoni), che da settant’anni viene raccontata frequentemente e in più occasioni, nel territorio.

Le fasi di applicazione di questa lezione di storia, dopo la verifica di quanto effettivamente conoscessero sui fatti, si sono concentrate sul fissare la cronistoria degli eventi, identificare precedenti e conseguenze, isolare i protagonisti e assegnare loro la narrazione di parti della storia.
Discipline coinvolte la storia contemporanea, la lingua italiana e, trasversalmente, cittadinanza e costituzione.
I ragazzi hanno anche assistito, dietro a un portatile, alle fasi di montaggio, mixaggio ed esportazione del prodotto video, suggerendo impostazioni e condividendo le loro impressioni sul risultato da ottenere.

screen kdenlive

Metodologia didattica

Role playing e drammatizzazione sono state le metodologie didattiche privilegiate per favorire l’inclusione e la prosocialità del gruppo. Il role playing è una tecnica di simulazione che cerca di riprodurre, in una situazione protetta o di laboratorio, problemi e accadimenti simili a quelli della vita reale o vita realmente accaduta. Oggetto del role playing è la drammatizzazione, intesa come esercitazione di apprendimento di comportamenti di ruolo.
Nel caso di specie, un role playing strutturato, la metodologia didattica si è concentrata sulla rappresentazione scenica di un personaggio storico: i ragazzi hanno svolto il ruolo di attori rappresentando alcuni ruoli, alcuni uomini realmente esistiti analizzando anche i loro vissuti e le dinamiche che li hanno legati. Ciò ha avuto un effetto anche catartico, purificatore, dissolvendo alcune tensioni tra di loro e, soprattutto, portando i ragazzi alla conclusione che una guerra civile – loro coetanei che si sono uccisi tra loro – sia uno degli orrori più grandi che la storia possa partorire. I riferimenti all’attualità non sono mancati, ma non è questo il contesto per parlarne: quello che qui conta è quanto mettersi nei panni di giovani soldati abbia dimostrato ai nostri ragazzi che la guerra sia, anche se solo rappresentata, un’esperienza che non vorrebbero mai fare.

La ripresa video ha permesso ai ragazzi di verificare l’azione sostenuta, controllando le eventuali distorsioni soggettive nella drammatizzazione della storia e, se il caso lo richiedeva, riprendendo di nuovo la parte. Anche in fase di montaggio, grazie alle funzionalità dell’editor video, è stato possibile – per ogni intervento – tagliare o enfatizzare momenti della ripresa, combinarli e creare un’armonia a partire dai singoli frammenti di registrazione recitata.
I dispositivi tecnologici utilizzati hanno permesso di porre in essere qualche facilitatore. La generazione dei sottotitoli, opzione gratuita concessa da youtube, viene incontro a chi ha difficoltà a seguire l’interpretazione vocale degli attori, nonché a chi ha una disabilità auditiva. Gli highlights, cioè le parole chiave evidenziate durante la narrazione che emergono dallo sfondo per alcuni secondi, possono venire incontro a chi ha un deficit di concentrazione su una narrazione vocale senza avere riferimenti visivi.

4MIT Pocognoni

Inclusione e facilitatori

Il progetto si è incentrato sulla narrazione e l'autonarrazione, tramite il confronto con sé stessi e l’altro, con l’obiettivo di promuovere il processo di costruzione dell’identità, individuale e sociale, tramite la relazione io-altro. Conoscere l’altro, dove l'altro è un personaggio storico, per conoscere e raccontare sé stessi: questo è stato il tema del compito di realtà proposto. Una volta introdotto il progetto, sono state proposte di volta in volta le parti previste in maniera chiara, direttiva ma non autoritaria. Non sono state date agli studenti interpretazioni psicologiche dei loro comportamenti, ma si è avuto cura di promuovere e garantire un clima rispettoso, all’interno del quale ognuno si è messo in ascolto di sé stesso e degli altri per giungere autonomamente alle proprie riflessioni.

Il docente si è posto come facilitatore dell’espressione delle emozioni dei ragazzi, con l’attività teatrale, ma allo stesso tempo garante delle regole che uno spazio di incontro e gioco in un contesto simbolico come lo psicodramma richiede. Ha aiutato i ragazzi a porsi obiettivi chiari, con riscontri positivi durante l’esecuzione di un compito, premiando anche il processo e non soffermandomi solamente sul risultato. Sono stati evitati confronti e competizioni (anche con la scelta sommaria di interpretare solo una parte storica, e non quella dei "nemici", che pur sarebbe stato interessante fare ma con i limitati tempi di realizzazione purtroppo non è stato possibile), e si è cercato di aiutare a tollerare la frustrazione proponendola senza evitarla e sottolineandone gli aspetti evolutivi legati al suo superamento.
I ragazzi si sono messi in gioco partecipando attivamente a tutte le attività proposte, facendo un'attività introspettiva che li ha portati ad una maggiore consapevolezza di sé e degli altri. Le attività svolte hanno avuto anche l‘obiettivo di favorire le relazioni alunni-insegnanti (in molte fasi del lavoro presenti e fattivamente collaborativi) in un'ottica di significatività, attraverso lo sforzo di fidarsi e affidarsi agli insegnanti.

Dai ragazzi la risposta è stata inaspettata, entusiasta, propositiva. Renderli protagonisti di un progetto con risvolti psicologici, sviluppato con tecnologie di informazione e comunicazione, è stata probabilmente la molla che ha fatto scattare questa voglia, in loro, di farsi protagonisti come attori e costruttori del video documentario proposto.
Il tema storico, la cruda realtà della guerra, personaggi a loro vicini, con nomi e cognomi noti, in cammino su strade che questi ragazzi conoscono bene, ha reso tutto più facile facendo leva su una sensibilità e un'empatia che, a volte, i docenti curricolari non vedono in questi ragazzi ma ero certo bastasse davvero poco per far emergere. Uno strumento vale l'altro, sono solo attrezzi di lavoro, chi ha un po' di dimestichezza con la tecnologia lo sa bene e domani saranno superati, o sostituiti, o inadeguati; mentre il risultato raggiunto, la crescita personale e sociale dei ragazzi, resterà con noi e con loro e non sarà dimenticato.

pocognoni matelica